Consideriamo una situazione tipica del periodo natalizio (due settimane di sregolatezza). Immaginiamo che siate arrivati addirittura a consumare, rispetto alla vostra norma, circa mille calorie in più al dì, tale per cui in due settimane siete riusciti a prendere quasi due chili in più. Immaginiamo che abbiate ecceduto in alcool e in alimenti istamino liberatori (cioccolate, insaccati, ecc.).
Ora, ciò che è importante, visto che ormai la frittata è fatta, è di non lasciarsi prendere dal panico, evitando soluzioni estreme che serviranno solo a peggiorare le cose. Prima di tutto cercheremo di capire cosa vi ha portato agli eccessi e alle abbuffate, in modo che ciò non avvenga più, per ora pensiamo a “spegnere l’incendio”.
Pensare di perdere il peso preso con quattro giorni di digiuno (o quasi), è un errore che vi porterà a stressare ulteriormente il vostro organismo con nevrosi e con possibili ricadute iperfagiche.
PARTIAMO CON LE BUONE NOTIZIE
Cerco di tranquillizzarvi un poco. In genere, il peso preso in due settimane, non è tutto grasso, vi è anche ritenzione di liquidi dovuta all’alto consumo di  carboidrati (panettone, oppure castagnole, torte…) e sodio (patate fritte, pop corn, salatini…). E’ probabile che 500g del vs. peso siano acqua, che sarà persa RAPIDAMENTE non appena riprenderete l’alimentazione consueta.
Il grasso effettivo perciò è meno di quello che pensate. Questo grasso va eliminato GRADUALMENTE, senza panico, nel ritorno alla routine lavorativa, in base alla dura legge: “l’adipe si prende rapidamente e facilmente, ma si perde lentamente e faticosamente”.
Ecco alcuni spunti:
1. Immaginiamo che normalmente prima delle festività consumavate dei pasti normali, una colazione sana e vi tenevate leggeri alla sera e, oltre a lavorare tutto il giorno, la vostra attività fisica era anche regolare, diciamo che mantenevate il vostro peso senza troppi problemi. A questo non punitevi dopo che avete mangiato molto a Natale tagliandovi letteralmente il cibo con un digiuno forzato, limitatevi invece a ritornare alle vostre precedenti abitudini. Conclusione del punto 1: niente reazioni emotive sconsiderate, limitatevi a tornare alla normalità .
2. Se avete ecceduto in alcolici, alimenti eccessivamente elaborati in composizioni astruse, può esser utile un periodo di “disintossicazione”. Assumete almeno due litri di acqua al dì (l’acqua si elimina con l’acqua) e almeno cinque porzioni di frutta e verdura fresche, per aumentare la diuresi, drenare, pulire, tamponare l’acidosi.
3. Potreste avere l’intestino irritato da eccessiva assunzione di alimenti istamino-liberatori e un alterato equilibrio batterico.  Per almeno una ventina di giorni evitate alimenti ricchi in istamina/istamino-liberatori: vino, birra, salumi, wurstel, spezie, crauti, cavoli, spinaci, pomodori, conserve, aringhe e salmone, tonno, alici, sardine, frutti di mare, crostacei, lumache, formaggi stagionati (gorgonzola, groviera, parmigiano, provolone, ecc.), fragole, banane, cioccolato. Con la graduale scomparsa dei sintomi, riprenderete piano piano l’assunzione. Probabilmente il medico della mutua riassumerà questo punto 3 dicendovi: “mangiate in bianco”. Ora finalmente sapete cosa significa, quindi niente cioccolata bianca.
4. Ripresa dell’attività fisica. Riprendete l’attività fisica, prevedendo una settimana almeno (o a discrezione del professionista) di ricondizionamento. L’attività dovrà prevedere esercizi anaerobici e aerobici nella giusta proporzione, volume, intensità , frequenza, a seconda delle vs. caratteristiche. Un occhio di riguardo il Personal Trainer dovrà averlo con le ragazze in quanto le intossicazioni da alimentazione sregolata, sono pro-cellalgiche. Preveda quindi esercizi e massaggi per la circolazione linfatica dei distretti più a rischio (glutei, cosce).
Siete ancora dubbiosi? Chiedi una valutazione gratuita del tuo stato del benessere con il tuo coach del benessere, lui ti potrà consigliare come rimetterti in forma il più velocemente possibile. Potrai anche scegliere di sostituire alcuni pasti con i prodotti Herbalife per riprendere più velocemente il tuo peso ideale.
Salvo che i vs. eccessi non siano sfociati nel patologico, sono certo che nell’arco di due mesi massimo, sarete tornati allo stato di forma e di salute precedente a questa parentesi di abusi. Ora però, dobbiamo fare un altro passo, quello più importante, dobbiamo cioè rimuovere le cause che vi portano metodicamente a questo comportamento sbagliato. Rimuoveremo la possibilità di ricadute. Potrete così vivere con maggiore serenità il rapporto con il vs. corpo e con la vs. salute.
RIMUOVERE LE CAUSE
Per capire come agire, bisogna prima di tutto aver ben definito quando un  comportamento alimentare, durante i giorni di ricorrenze, può esser catalogato come “sregolato”. Infatti essere un soggetto sano non significa non avere nulla di umano. Un lavoratore/lavoratrice che si riposa durante le ferie, è normale che mangi un poco di più, in particolare a favore dei carboidrati, per acquisire inconsapevolmente quel senso di relax e di benessere dato dalla serotonina. E’ normale che possa rilassarsi al cinema con del pop-corn. E’ normale che si prenda una fetta di panettone o una bella castagnola, gustando lentamente. Ripeto: un soggetto sano è un soggetto umano e non un freddo robot (stiamo parlando di amatori – ricordate?). Allora… quando un comportamento alimentare durante le festività diviene eccessivo? Quando il surplus alimentare passa dal suo accettabile +250-500 kcal/die a oltre +700-1000 kcal/die; quando si mangia ben di più di quello che va, quando si ricercano gli alimenti più “proibiti”, quando si combinano nello stesso pasto alimenti inconciliabili in abbondanti porzioni. Perciò le sane calorie in più, volte a dare ristoro e riposo da lunghe settimane di lavoro e di stress, diventano vere e proprie incontrollate crisi iperfagiche che denotano una chiara mancanza di equilibrio e di autocontrollo, con successivi stati di angoscia, dramma, pentimenti.
Ci si sente male, la pancia “tira”, mal di testa e problemi di varia natura alla toilette. Comportamento volgare e, ahimè, assai diffuso, per la gioia dei media televisivi che così hanno qualcosa di cui parlare oltre al tempo metereologico. Fate quindi un’analisi di voi stessi: se vi accorgete di mangiare di più, ma lo fate con controllo ed equilibrio, senza particolari rimorsi e drammi, avendo cura di non eccedere conoscendo il vs. corpo e i vs. limiti, allora siete nel “sano” e non avete ragione di proseguire la lettura. Mi permetto per voi solo un consiglio. Quando, per forza maggiore o per impegni famigliari inevitabili, vi trovate a dover partecipare pranzi da dieci portate, di cui gran parte andrà chiaramente sprecata allora usate un semplice trucco per non esagerare e rimanere sazi il giusto: di ogni portata, versate nel vs. piatto solo un assaggino, che avrete cura di consumare molto lentamente. Il bicchiere di vino lo riempirete all’inizio e tale lo lascerete fin verso il termine del pranzo, in modo che ne beviate uno solo (nessuno può riempirvi un bicchiere già pieno, vi pare?). I vostri parenti saranno felici e voi avrete evitato indesiderati malesseri.
Vuoi approfondire questo concetto? Partecipa gratuitamente al percorso sulla nutrizione e scoprirai come arrivare alle prossime feste in forma e senza sensi di colpa.
Come cambiano le mode, amici miei! Considerate che, fino a pochi decenni fa, il Galateo prescriveva alle ragazze di buona famiglia, di presenziare ai pranzi consumando solo pochissimo cibo. La sobrietà era sinonimo di nobiltà . Mangiavano così poco che le madri, spesso e volentieri, facevano mangiare prima a casa le loro figlie.
Fare un buon pranzo con i famigliari cari è bellissimo, fare menù eccessivi di cui si sa già a monte che metà andrà sprecato è un insulto e un’offesa . Bene, per i sani quindi chiudo qui. Se invece appartenete a quella categoria di persone che non riescono durante le ferie a contenersi, a limitarsi, e finiscono per star male, allora è palese che il vs. comportamento è insano.
Ciò non toglie che possiate benissimo continuare a vivere così. Siamo un paese libero per fortuna. Ma se siete qui, e avete avuto la bontà di leggere le righe di sino a qui, significa che è in atto in voi un conflitto interiore, un’insoddisfazione, un desiderio di migliorarsi, di essere diversi.
Ora, la soluzione non sta nell’adottare un comportamento, non sta nel cambiare la forma, MA BENSI’ NEL MODIFICARE LA SOSTANZA, nell’acquisire una nuova coscienza, DIVENIRE UN NUOVO ESSERE. E’ proprio per un errore di impostazione che falliscono metodicamente i buoni propositi.
RIASSUMENDO
Abbiamo visto come comportarci per tamponare gli effetti dovuti ad abusi alimentari sconsiderati nel corso di una – due settimane di ferie. Abbiamo visto poi che per rimuovere la causa, dobbiamo cambiare il nostro ESSERE, il nostro SENTIRE, e non già la forma, il comportamento (in quanto questo verrà dopo, spontaneamente, quale conseguenza della ns. nuova coscienza).
Giungere ad un equilibrio non è facile, soprattutto per i soggetti più emotivi, più sensibili, più soli, che risentono degli “urti” grossolani di una società fondata sul “morte tua, vita mia” e “Homo Homini Lupus”.
Differenza fra forma e sostanza. La forma procede dalla sostanza. Per cambiare la forma in maniera definitiva, duratura, efficace, si deve cambiare il proprio sentire, il quale, per sua natura, può solo accrescersi.
Conoscere se stessi.
Si è quel che si è e non quello che si vuol far credere.
Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/dimagrire/sopravvivere-alle-abbuffate1.html